L’uomo da sempre è stato attratto da situazioni che richiedessero scelte dall’esito imponderabile, l’immagine del labirinto fa parte del tessuto costitutivo dell’individuo.
Eppure il labirinto rimanda alla mente l’idea di smarrimento, di impasse, una situazione spiacevole da evitare.
Perché ne siamo così spaventati da cercare ogni modo possibile per evitarlo, non solo per noi stessi, ma anche per i nostri figli?
Ogni vita umana è un viaggio e chiede una costante verifica nel percorrere il dedalo di quel grande bosco intricato della vita
Marta Mani
Evitare il labirinto è evitare le incertezze, significa perdere occasioni preziose di crescita.
Percorrere il labirinto, al contrario, rappresenta una preziosa opportunità per l’individuo, adulto o bambino, di affinare l’abilità tattica e strategica.
Le scelte fatte, o da fare, nei percorsi labirintici della vita aiutano ogni soggetto a sfruttare in modo dinamico e creativo tutte le idee e le possibilità.
Il labirinto obbliga il soggetto a
- prendere un sentiero
- provare a percorrerlo
- tornare indietro se sbaglia
- iniziare un nuovo percorso
Attraversare il labirinto aiuta a sviluppare una maggior tolleranza alle incertezze, oltre al senso di soddisfazione per aver trovato la soluzione, un valido orientamento che permette di raggiungere l’uscita desiderata che conduce al successo.
Tutto ciò non fa che incrementare la fiducia in sé e la gratificazione per essere usciti della difficoltà, permettendo un passo in più verso la strutturazione dell’autostima.
Quando evitiamo una fatica o una frustrazione ai nostri figli, li stiamo privando della possibilità di sperimentare la fiducia in se stessi e il senso di autoefficacia.